Salve a tutti,
domenica, dopo una discesona con i controcxxxi, mi è venuta in mente questa discussione dell'anno scorso dove chiedevo come affrontare le discese estreme. Ebbene, devo ammettere che il Fero aveva ragione, nel 95% dei casi è la nostra mente e aggiungo io, il nostro istinto di conservazione, che ci dice che abbiamo raggiunto il limite del cappottamento.
Quello che scrivevo un'anno fa era frutto della mia inesperienza. A distanza di un'anno e di qualche km e vari passaggi più o meno impegnativi, devo dire che la tecnica giusta, a mio parere, è la seguente: peso indietro (al massimo) prima inserita con frizione mollata e freno anterione a gestire il tutto e appena è possibile, "mollare" il quad per raggiungere la fine della discesa.
Il freno posteriore io lo lascerei alle emergenze e alle persone che riescono a gestire le situazioni estreme e a quelle che hanno la freddezza di mollare questo freno in piena discesa per far ripartire il motore.
Nelle discese tecniche, con buche, pietre che affiorano e difficoltà trialistiche, io uso entrambi i freni gestendo l'anteriore o il posteriore a secondo del coefficente di aderenza che sto chiedendo in quel momento all'asse interessato. In quel caso, vista la bassissima velocita, prioma innestata, ma frizione rigorosamente tirata, pronta a far avanzare (millimetricamente) il quad.
Detto questo, penso che chi è dietro penserà che se siamo scesi noi da li, DEVE per forza farcela anche lui, magari con i famosi pannoloni.