Ciao a tutti, scusate il ritardo ma tra gli arretrati in ufficio e quelli a casa con la famiglia non ho avuto tempo di postare
.
Ebbene si, “purtroppo” è finita
, ma che dire? Un’avventura eccezionale da conservare fino alla fine!
Il racconto sarà lungo, pertanto vi farò un resoconto giorno per giorno. Per adesso ci sarà solo testo in quanto ho circa 40 ore di video da editare. Poi vi darò il link per vedere le foto.
1° giorno
Partenza da Sila nell’estremo est degli Emirati al confine con l’Arabia Saudita. Sveglia all’alba per recarci alla partenza. Ci sono 4° C !!!
(ma come, ho lasciato la fredda Italia per venire al sole!!! Boh).
Dopo aver sistemato le telecamere sulle KTM, montiamo in sella io e mio fratello Marco. Procediamo con cautela per i primi kilometri per prendere confidenza coi mezzi e con il terreno.
Questa zona è praticamente pianeggiante con terreno molto duro con arbusti sparsi qua e là. E’ decisamente noioso ma dobbiamo stare sempre concentrati in quanto ci sono parecchie insidie nascoste (sassi semi nascosti, canaletti naturali, zone improvvise di sabbia sofficissima) e viaggiando ad una media di 65 km/h non sarebbe piacevole ruzzolare.
Essendo il primo giorno, ed il terreno decisamente poco “divertente”, decidiamo di rimanere a vista della Ford di supporto guidata dall’altro fratello Paolo.
La Ford è carica di viveri, acqua, pezzi di ricambio, tende, sacchi a pelo, attrezzi, 2 ruote di scorta per le KTM e 1 per la Ford (l’altra è sotto), in più traina il carrello che ha trasportato le KTM da Dubai fino al confine che ora ha su le taniche di benzina.
La Ford come da programma, segue il confine recintato tra Emirati e Arabia Saudita, la strada che costeggia la recinzione è addirittura asfaltata, che pacchia
. Ma dopo ca. 1 ora dietro alla Ford sbuca un 4x4 dell’esercito e la blocca. I soldati, che non parlano Inglese, ci fanno cenno di consegnare i passaporti. He! he! ma noi siamo preparati, tiriamo fuori la lettera in arabo scritta da un ufficiale del ministero che spiega cosa intendiamo fare.
Risultato? Ci fanno cenno di seguirli fino al Border Post (accampamento di confine che è praticamente una base militare)
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Arriviamo ed escono i capoccia, parlano un Inglese elementare ma capiscono quello che intendiamo fare, devono tuttavia verificare e chiedere ai loro superiori. Dopo svariate telefonate ai capi dei capi dei capi la risposta è: “No Way, No Way, go to Abu Dhabi”. Ma li mortacci loro
LOL. Niente da fare ci cacciano indietro e ci vietano di proseguire lungo il confine.
Siamo costretti, a quel punto, a prendere una strada sterrata verso nord che ci dirotta parecchio, per di più saremo costretti a perdere circa 200km di deserto che avevamo previsto di fare lungo il confine. Beh come inizio niente male!
Scopriremo poi da altri appostamenti dell’esercito che la zona che stavamo per accedere è una zona militare off-limits, assolutamente inaccessibile senza autorizzazione speciale, addirittura hanno radar e telecamere di sorveglianza lungo tutto quel tratto di confine. Meno male che avevamo la lettera in arabo se no passavamo il viaggio in caserma LOL.
Il primo giorno è saltato e ora dobbiamo studiare il nuovo percorso ricaricando tutti i dati sui 3 gps. Decidiamo allora di saltare il primo tratto previsto e di andare direttamente al Rub Al Khali (il più grande deserto al mondo di dune), ma questo ve lo racconto la prossima volta
;-) Il viaggio serio comincia da lì.