100 guadi 2010 Saline di Volterra

Ora vi racconto la mia parte :

dopo la prima salita fangosa, che aveva creato un "tappo" di circa mezz'ora, riparto a manetta convinto di avere Beo e Millino dietro di me; finito un pezzetto di percorso molto stretto, mi fermo ad aspettarli in uno spiazzo al sole: 10 minuti, 15 minuti, niente, non arrivano. Riparto piano piano dicendomi "ora mi raggiungeranno!" , invece niente. Mi fermo, telefono a Millino, e mi viene detto cosa è successo: ormai ero andato troppo avanti e rimaniamo daccordo di tenerci in contatto per ritrovarci più tardi. A quel punto ero praticamente solo e quindi comincio a tirare di brutto, 5 minuti e mi ritrovo fermo in bosco a causa di un altro "tappo" creato da alcuni 2x4 che non riuscivano a passare una salita fangosa. Quando siamo riusciti a sbloccare la situazione era circa mezzogiorno ed avevo percorso circa 12km (dopo un'ora e mezzo dalla partenza!!). Comincio a pensare che, se deve essere tutta così, appena trovo l'asfalto me ne torno anche io alla macchina; invece il percorso si fa abbastanza veloce e, in solitaria, comincio a macinare km a tutto gasse. Ogni tanto trovo gruppi di decine di quad all'ombra degli alberi a rinfrescarsi, ma io tiro dritto. Seguono una decina di guadi bellissimi e profondi lungo il corso del fiume Cecina, poi si ricomincia a salire e trovo 2 quad, uno sportivo ed un Pollo 550, che sbagliando una deviazione sono finiti nella melma e non riescono ad uscire: mi chiedono una mano, ma non abbiamo la corda. Aspetto finchè non arriva un Grizzly col verricello che tira fuori lo sportivo, mentre per lo SPM550 è necessario chiamare un trattore perchè è sprofondato oltre le ruote. L'unica cosa che posso fare è dare le coordinate GPS per farlo trovare dall'assistenza, dopodichè riparto a testa bassa arrivando all'80° chilomentro ad una cascina dove i proprietari distribuivano bottiglie d'acqua e biscotti. Lì trovo il gruppo del KK Team e Salvatore Caronna che stanno per ripartire, aspettano che possa bere un goccio d'acqua anche io e quindi mi aggrego a loro. Siamo dalle parti di Larderello e condotte di vapore del diametro di un'automobile passano di fianco e SOPRA al percorso. Questo è il punto peggiore del percorso secondo me: una Pietraia infinità! Salite, discese, contropendenze, tutto disseminato di pietre dalle dimensioni che variavano da un pugno umano ad un pallone da basket, un polverone che non ti faceva vedere niente ed in più cominciava a piovere. Troviamo una deviazione a destra, nel polverone la strada mi sembra dritta e quindi apro il gas, ma dopo 2 metri di piano invece la strada parte in una discesa molto ripida costellata di pietroni enormi cerco di recuperare ma ormai e troppo tardi, mi trovo davanti un masso e lo prendo in pieno: il quad si impenna, vola e riatterra violentemente SOPRA lo stesso masso, per poi proseguire lungo la discesa. Per fortuna sono rimasto in sella! Arrivo alla fine della discesa ed accosto, convinto di avere spezzato il quad in due e di dover lasciarlo li dov'è. La botta più grossa l'ho presa sul bumper anteriore, che si è piegato all'interno, mentre nel riatterrare sul masso la piastra di protezione, che per fortuna ho montato il giorno prima, è scorsa verso il posteriore, fermandosi poco prima di toccare i semiassi. Il telaio sembra non aver subito danni, ed insieme a Salvatore Caronna constatiamo che posso ripartire. Pietre, pietre ed ancora pietre fino ad arrivare a Castelnuovo Val di Cecina, dopo 100 km di percorso, punto di ristoro "vero" a base di panini. Siamo veramente tutti esausti e quindi decidiamo che proseguiremo via Asfalto (bagnato) fino all'arrivo, 30 km dopo.

Arriviamo a Saline di Volterra alle 17.30, mi cambio, monto il quad sul carrello ed alle 18.00 parto verso casa; alle 19.00 arrivo a casa, sistemo il quad in garage, doccia ed alle 20.00 partenza per la versilia dove mi attendevano per una festa di compleanno in casa, dove la giornata si è conclusa con una discreta sbornia (fortuna che guidava la Jana: gambe e braccia erano distrutte!)